mercoledì 29 agosto 2007

2° Ultimissime.

(I post appaiono in successione di data di pubblicazione, pertanto chi voglia leggerli rispettando la cronologia dei fatti, è preferibile che inizi la lettura dai primi post.) da un'idea di Domenico Cabiddu
Ad Abbacrasta l’aria si fa pesante, quasi palpabile, la gente cammina silenziosa con addosso un’anima che gronda sudore che sa di morchia, e forse a ciò è dovuto il nome del paese.
Corre voce che a far circolare i famosi elenchi sia stato Chichedhu il banditore.
Come risaputo, Chichedhu era in costante conflitto con Zuanni Tzicchette per del vino che quest’ultimo gli avrebbe comprato ma mai pagato.
Dopo numerose insistenze per farsi pagare, andate sempre a vuoto, e nonostante l’aiuto di Fine Braghetta, ‘ompare di tzilleri sia suo che del Tzicchette, il banditore tentò l’ultima carta con il parroco Don Terenzio da Petralchina, suo abituale cliente al quale forniva il vino bianco da messa, affinché intercedesse nella questione. Ma don Terenzio lo apostrofò in malo modo, anche perché era impegnato in sagrestia a compilare degli elenchi importanti, e disse a Chichedhu di andare a farsi benedire in quel paese. Chichedhu andò via ma, promise a se stesso che don Terenzio l’avrebbe pagata cara.
Chichedhu era anche il fornitore ufficiale di Buricu Pinnatzu il marito di Caderina, (grande bevitore di vino, non beveva acqua). Caderina, tzeraca part-time del parroco, oltre ad aver paura di Chichedhu perché sempre armato di roncola, era preoccupata che il banditore interrompesse la fornitura di vino a Buricu, e quindi sotto minaccia fu costretta a rovistare nel cassetto del prete e a consegnare gli elenchi.
Il resto è storia.
(continua)

Nessun commento: